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Ovidio


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brano
 
Apuleio
Della magia, 73
 
originale
 
[73] Haec omnia adnixus impenso studio persuadet, matrem suam suumque fratrem, puerum istum, mihi commendat. non nihil a me in communibus studiis adiuuantur, augetur oppido familiaritas. interibi reualesco; dissero aliquid postulantibus amicis publice; omnes qui aderant ingenti celebritate basilicam, qui locus auditorii erat, complentes inter alia pleraque congruentissima uoce 'insigniter' adclamant petentes, ut remanerem, fierem ciuis Oeensium. mox auditorio misso Pontianus eo principio me adortus consensum publicae uocis pro diuino auspicio interpretatur aperitque consilium sibi esse, si ego non nolim, matrem suam, cui plurimi inhient, mecum coniungere (mihi quoniam soli ait rerum omnium confidere sese et credere); ni id onus recipiam, (quoniam non formosa pupilla, sed mediocri facie mater liberorum mihi offeratur) -- si haec reputans formae et diuitiarum gratia me ad aliam condicionem reseruarem, neque pro amico neque pro philosopho facturum. nimis multa oratio est, si uelim memorare, quae ego contra responderim, quam diu et quotiens inter nos uerbigeratum sit, quot et qualibus precibus me adgressus haud prius omiserit quam de[ni]que impetrarit, non quin ego Pudentillam iam anno perpeti adsiduo conuictu probe spectassem et uirtutium eius dotes explorassem, sed utpote peregrinationis cupiens impedimentum matrimoni aliquantisper recusaueram. mox tamen talem feminam nihilo segnius uolui quam si ultro appetissem. persuaserat idem Pontianus matri suae, ut me aliis omnibus mallet, et quam primum hoc perficere incredibili studio auebat. uix ab eo tantulam moram impetramus, dum prius ipse uxorem duceret, frater eius uirilis togae usum auspicaretur: tunc deinde ut nos coniungeremur.
 
traduzione
 
Insiste con tanto zelo ch'io consento a tutto. Mi raccomanda la madre, il fratello, questo ragazzo qui: d? loro qualche aiuto per i nostri studi comuni: cresce la nostra intimit?. Frattanto mi tornano le forze; faccio, a richiesta degli amici, una pubblica conferenza. Gli intervenuti, numerosissimi, che gremivano la basilica, tutti a una sola voce mi acclamano ?bene, bravo?: mi pregano di restare e diventare cittadino di Oea. Sciolta l'adunanza, Ponziano, pigliando quell'occasione per assalirmi, interpreta il consenso della pubblica voce come un segno della divina volont? e mi rivela che ? suo proposito, se io non mi rifiuto, unirmi in matrimonio a sua madre, alle cui nozze moltissimi aspirano; in me solo dice di riporre una fede e una confidenza assolute; se io non volessi accogliere questo peso, perch? mi si offriva non gi? una bella fanciulla, ma una madre con figli e di mediocre apparenza: se io per considerazione di bellezza o per amore di denari mi serbassi ad altra pi? fortunata occasione, egli non mi stimerebbe pi? n? come amico n? come filosofo. Il discorso non finirebbe pi? se volessi ricordare le mie contrarie risposte, le nostre lunghe e frequenti schermaglie di parole, le molti e pressanti preghiere ond'egli instancabilmente mi assal? finch? non ebbe il mio assenso. ? vero altres? che un anno continuo di assidua convivenza mi aveva messo in grado di apprezzare Pudentilla e di conoscere bene tutte le sue doti morali: ma bramoso com'ero di andare per il mondo, respingevo intanto l'impiccio di un matrimonio. Tuttavia, non tardai a desiderare quella donna cos? vivamente come ne fossi innamorato. Ponziano aveva ugualmente persuaso la madre a darmi la preferenza su tutti gli altri e smaniava di vedere la cosa compiuta. A stento potemmo ottenere da lui una brevissima dilazione fino a che egli stesso si fosse sposato e il fratello avesse per la prima volta indossato la toga virile. Subito dopo si sarebbe celebrato il nostro matrimonio.
 

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